Hiroshige è stato uno tra i maggiori esponenti dell’Ukiyo-e, e le “immagini del mondo fluttuante“, nell’Ottocento; anzi, egli si può considerare come uno degli ultimi protagonisti di questo genere artistico, che proprio verso la fine del XIX secolo avrebbe esaurito il suo lungo e fortunato sviluppo.
Le origini dell’Ukiyo-e si situano intorno alla metà del Seicento, periodo durante il quale alcuni artisti attivi nelle maggiori città del Giappone (Edo, Kyoto e Osaka) cominciarono nelle loro opere a prestare maggiore attenzione a temi riguardanti la società urbana del tempo: in particolare furono trattati i divertimenti prediletti – soprattutto il teatro Kabuki e le cortigiane residenti nei “quartieri dei divertimenti” – dai rappresentanti della neonata classe borghese, formata da ricchi mercanti e artigiani che amavano immergersi nel godimento di piaceri mondani.
Oltre che per i soggetti, l’Ukiyo-e si distinse fin da subito per il legame che instaurò con il mezzo tecnico della stampa seriale. Nonostante tutti i maestri delle “immagini del mondo fluttuante” continuassero nel corso delle loro carriere a dedicarsi alla realizzazione di dipinti di tipo tradizionale, il loro maggior impegno fu infatti profuso nell’ideazione di composizioni destinate a essere riprodotte con il metodo della stampa xilografica.
Durante l’epoca Edo (1603-1867) il mercato dell’editoria fiorì in maniera straordinaria: si pubblicavano con grandissima frequenza opere letterarie, libri illustrati e stampe singole di ogni genere. Le opere dell’Ukiyo-e si possono quindi considerare come il frutto di una strettissima collaborazione tra l’artista, l’editore e l’incisore.
Avendo frequentato in gioventù la scuola Utagawa, Hiroshige avrebbe dovuto specializzarsi – come i suoi maestri – nella realizzazione di ritratti di attori kabuki e di beltà femminili. Tuttavia, egli visse in un periodo durante il quale il mondo descritto dagli artisti dell’Ukiyo-e si avviava verso la decadenza, specchio di una situazione economica del paese non più florida e preludio dei radicali cambiamenti politici e sociali che sarebbero avvenuti in Giappone dopo l’arrivo, nel 1853, delle potenze occidentali e la conseguente apertura del paese alle potenze straniere.
Anche dal punto di vista commerciale, quindi la scelta di Hiroshige di dedicarsi al tema del paesaggio fu vincente: egli riuscì così a conquistare quell’ampia fetta di pubblico che non trovava più soddisfazione nell’acquisto di stampe con soggetti più tradizionali come gli attori e le cortigiane.
Oltre a Hiroshige, i grandi maestri che si distinsero nel genere dell’Ukiyo-e, nel periodo del suo massimo splendore (1750-1850 circa), furono Utamaro, Sharaku e Hokusai.
Tratto dal libro Hiroshige (Art Dossier – Giunti)
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