ちょっといいですか
Chotto ii desu ka
Hai un momento?
Con questa espressione potete ottenere l’attenzione di qualcuno o il permesso ad entrare in una conversazione, così da poter poi fare una richiesta o domandare qualcosa.
Questa frase è però in realtà una forma abbreviata di quella che una volta era, ed è tuttora in alcuni casi, una molto più elaborata dimostrazione di cortesia verbale, come ad esempio anche:
ちょっとお時間をいただきたいのですが
Chotto ojikan wo itadakitai no desu ga
Mi chiedevo se era possibile per me avere un attimo del tuo tempoいま、ご都合はいかがですか
Ima, gotsugou wa ikaga desu ka
E’ il momento opportuno per poter parlare con te?
Queste lunghe espressioni incredibilmente formali, potrebbero comunque sembrare eccessivamente “delicate” se usate con colleghi o con persone che conosciamo bene. Con persone di questo tipo è sicuramente più appropriato usare la forma abbreviata citata all’inizio o anche la versione più breve, “Chotto ii”: è infatti molto più comunemente usato se si parla tra colleghi d’ufficio ad esempio.
Dal momento però che questa è pur sempre una versione informale, è chiaro che non è il caso di usarla quando vi rivolgete ad un superiore al lavoro o a qualsiasi altro che è più di un semplice amico o collega.
In casi simili, un’espressione chiaramente cortese, considerata anche l’ideale in formali transazioni o affari, può essere:
失礼します
Shitsurei shimasu
Mi scusi/Chiedo scusaoppure
失礼ですが。。。
Shitsurei desu ga…
Mi scusi ma…/Chiedo scusa ma…
O ancora possiamo usare:
恐れいります
Osoreirimasu
Perdonate/Chiedo perdonooppure
恐れいりますが。。。
Osoreirimasu ga…
Perdonate ma…/Chiedo perdono ma…
Se poi vi trovate a dovervi rivolgere a qualcuno che non avete mai incontrato prima e dovete chiedere a tale persona qualcosa, potete aggiungere un tocco cortese in più dichiarando chiaramente anche le vostre intenzioni.
少々お尋ねいたします
Shoushou otazune itashimasu
Mi piacerebbe chiedervi/Mi piacerebbe porvi una domanda, se posso
Una volta poi ricevuta la vostra risposta e accolta quindi qualsiasi sia la spiegazione che il vostro interlocutore vi ha dato, dovreste infine scusarvi appropriatamente per l’arroganza, o meglio, il disturbo, con cui lo avete trattenuto, dicendo ad esempio:
お引止めして申し訳ありませんでした
Ohikitome shite moushiwake arimasen deshita
Chiedo scusa per avervi/ti trattenuto oltre/Per aver rubato del tempo/Per aver disturbato
In realtà però le forme più comunemente sentite per avere l’attenzione di qualcuno sono oggi semplicemente:
すみません
Sumimasen
Mi scusi/Scusioppure
すみませんが。。。
Sumimasen ga…
Mi scusi ma…/Scusi ma…
Queste espressioni al giorno d’oggi sono tra le più utili per situazioni di ogni genere dove il principio regnante della conversazione non è né la familiarità né la formalità, come quando ad esempio chiedete ad un impiegato delle ferrovie la tariffa giusta del biglietto o quando fate un’ordinazione alla cameriera o ancora quando chiedete ad un agente quale direzione prendere.
In casi del genere, un’espressione come Osoreirimasu sarebbe sicuramente formale ma del tutto innaturale mentre Chotto ii desu ka suonerebbe eccessivamente familiare.
Tratto da libro A Handbook of Common Japanese Phrases
Traduzione: Sakura Miko
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