Per conoscere gli sviluppi dell’educazione e della scuola sono utili agli storici i Nempo (Annuari) del Mombusho, ossia del Ministero dell’Educazione, della Scienza e della Cultura nipponico, che partono dal 1886; nel 1890 inoltre il Ministero aveva pubblicato in 9 volumi i Nihon Kyoiku-shi Shiryo (Materiali per la storia dell’educazione giapponese); in questo secolo sono state periodicamente pubblicate rassegne degli standards raggiunti per i vari livelli di scolarità (sempre molto elevati) con accurate statistiche.
Dal dopoguerra per gli stranieri il Mombusho pubblica all’incirca in ogni decennio un utilissimo albo illustrato intitolato Education in Japan: a graphic presentation. Ne rammentiamo l’edizione più recente che è del 1994.
Informazioni in lingua italiana sono fornite dalla Enciclopedia Pedagogica in 6 volumi diretta da M.Laeng, pubblicata dalla casa editrice La Scuola, Brescia 1989-1994, ove sono voci sul Giappone e sulle culture e religioni asiatiche curate da K.Maenosono e da S.Chistolini […]
Altre informazioni aggiornate si trovano nella International Encyclopedia of Comparative Education and National System of Education curata da Th. Husén e N. Postlethwaite per la Oxford University Press, Oxford 1988-1989.
Gli italiani che vogliono conoscere la lingua giapponese possono servirsi del Corso completo di Grammatica della lingua giapponese, 551 pagine di Oreste Vaccari e di Elisa Enko Vaccari, edito a Tokyo, 4° edizione 1964, distribuito in occidente dall’editore P.Kegan di Londra, e in Italia dalle Librerie Rizzoli di Milano e di Roma.
Il testo guida passo passo e presenta molti esercizi. L’Istituto Vaccari pubblica anche diversi dizionari per lettori inglesi, francesi e italiani, sia in caratteri kanji elencati secondo i radicali e riprodotti su cartoncini plastificati, sia in caratteri romani elencati secondo il sistema alfabetico (detto A.B.C.), inoltre manuali di conversazione e dischi. Presso la stessa editrice per un apprendimento veloce c’è l’utile manualetto di conversazione Giapponese in fretta e furia, Tokyo 1964.
Per coloro che conoscono l’inglese sono per altro genialmente innovativi e spiritosi i volumetti illustrati Japanese Characters e Say it in Japanese, editi dal Japan Travel Bureau a Tokyo, 1991 e 1993 […]. Di massima utilità è poi il libro di P.G. O’Neill, Essential Kanji (2000 Basic Japanese Characters Systematically Arranged), edito dal Weatherhill a New York e Tokyo, 7° ristampa 1982.
Il libro presenta per ogni carattere ideografico il simbolo tracciato calligraficamente col pennello, quello a matita o a penna biro, eventuali forme antiche o varianti, il radicale e il numero di segni (da 1 a 23; i più numerosi constano di 10-12 segni ciascuno); inoltre le diverse letture ON e KUN dello stesso carattere, la lettura in Cinese mandarino; e ancora spiegazioni sulla struttura del carattere, sugli usi estesi e sui prestiti linguistici.
Tratto dal libro Il Caso Giappone – Educazione e sviluppo nel Paese del Sol Levante di Mauro Laeng, Hervè A. Cavallera, Sandra Chistolini, Koichiro Maenosono, Yasuo Takakuwa, Alberto Nigi e Clara Tsugiko Sakai
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