A Osaka si cresce in una foresta di libri
L’architetto di Tadao Ando ha progettato e donato alla sua città una biblioteca per ragazzi, per avere domani degli adulti più curiosi. E per far conoscere ai nativi digitali l’odore della carta.
Fra qualche anno, quando le piante cresceranno, assumerà la forma di un’enome scatola ricoperta totalmente dall’edera. Allora sì che l’edificio di 800 metri quadrati della Nakanoshima Children’s Book Forest si trasformerà anche esternamente in un magnifico bosco.
Donata dall’architetto Ando Tadao alla sua Osaka questa sorprendente biblioteca è zeppa di libri per ragazzi fino ai 16 anni, che riempono l’ambiente dal pavimento fino al soffitto. Un progetto che Ando, nato nel 1941 nella città giapponese, aveva in mente da tempo e che finalmente ha portato a termine, anche se l’apertura ufficiale è stata rimandata a causa delle precauzioni prese in Giappone nei confronti della pandemia Covid 19.
Il bosco di libri rispecchia pienamente la poetica del più celebre progettista giapponese, la cui architettura scaturisce dall’accostamento di volumi geometrici puri. Altra qualità dei suoi edifici, è la relazione fra natura e artificio, spazio e luce, interno ed esterno.
Il suo materiale preferito è un tipo di cemento “morbido” al tatto, ma è nell’uso della luce che la sua opera punta a contribuire al benessere delle persone. In questa foresta di idee che punta a nutrire gli adulti di domani, l’equilibrio fra semplicità e complessità dello spazio si rivela nell’ordine minimalista che vi regna: il legno dai riflessi dorati delle scaffalature, la grande scala, la disposizione delle sale, i materiali utilizzati. Sono tutti elementi integrati nel disegno di Ando, che ha ideato i muri curvi e ampi in cui una serie di ripiani con griglie accolgono i libri – dall’arte alla storia, dai romanzi fantasy alle storie a fumetti – le cui copertine diventano intriganti ornamenti dell’ambiente.
La biblioteca vuole proporre un nuovo approccio alla lettura: i volumi non sono divisi per genere o età per permettere ai ragazzi di lasciare libera la fantasia e la voglia di esplorare. Ando invita così i nativi digitali a respirare l’odore della carta e a prendersi una pausa dallo smartphone.
Fonte: Articolo scritto da Fabiola Palmeri per Il Venerdì di Repubblica 27 marzo 2020.
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