Nella prima notte del Nuovo Anno…. cosa avete sognato?
I Giapponesi si sa, quando arriva il Capodanno, amano celebrare le “prime volte”: la prima aurora (Hatsuhinode), la prima visita al tempio (Hatsumoude), i primi acquisti dell’anno (Hatsuuri), la prima cerimonia del tè dell’anno (hatsugama) e così via molte altre, e per ognuna di queste prime volte esiste una parola ben specifica ad indicarle. Una tra queste, molto cara alla tradizione giapponese è 初 夢 Hatsuyume.
Il kanji 初 Hatsu significa proprio “prima volta, inizio” mentre 夢 Yume significa “sogno”; la parola dunque indica proprio “il sogno di inizio, il primo sogno (dell’anno): secondo la credenza infatti, a seconda di cosa si sogna, si può stabilire se l’anno appena iniziato porterà con sé fortuna e auspicio.
Solitamente la notte del 31 dicembre in Giappone la si trascorre in bianco, un po’ per l’attesa della mezzanotte prima, e un po’ perché trascinati dall’euforia dei festeggiamenti dopo, di conseguenza si sceglie di considerare come primo sogno dell’anno quello che viene fatto nella notte tra l’1 e il 2 gennaio.
Secondo la tradizione, sarà un anno fortunato se si sogna il Monte Fuji, un falco oppure una melanzana. Ci sono varie teorie e ipotesi che spiegano le origini di questa credenza e del perché sono stati scelti proprio questi tre elementi.
C’è chi afferma che il Monte Fuji, il falco e la melanzana fossero gli elementi preferiti dallo shogun Tokugawa Ieyasu ma una motivazione molto più plausibile è quella di credere nell’auspicio del Monte Fuji per via dell’importanza, soprattutto religiosa, che la montagna ha per il Sol Levante (a maggior ragione ora che di recente il Monte è diventato anche patrimonio dell’Unesco). Non bisogna dimenticare poi che è da tutti considerato un luogo sacro e, venerato come quasi una Divinità, il Monte Fuji rappresenta anche la vetta più alta del Giappone.
Quanto al falco invece, secondo la mitologia e le varie credenze, appare come l’animale elogiato per il suo acume, la sua forza e la sua possenza, è normale dunque annoverarlo tra i simboli di buon auspicio.
Andiamo ora alla melanzana. A questo punto è difficile capire cosa c’entri la melanzana con l’auspicio e il buon augurio. Una spiegazione però c’è: si tratta, in verità di un gioco di parole. La parola “melanzana” in giapponse si dice “nasu (o nasubi)”; la stessa pronuncia “nasu” ce l’ha anche un verbo che però significa “raggiungere o ottenere qualcosa di grandioso o importante”. Dal momento che le due parole hanno uguale pronuncia, anche se scritte con kanji differenti, è facile dunque capire la “fortunata” associazione di idee.
Altra cosa curiosità da sapere è che il Monte Fuji, il falco e la melanzana, non sono gli unici elementi considerati “speciali”. Sono infatti i primi tre di un elenco di altri “auguriosi” elementi di cui però non si hanno molte notizie certe. La lista inizia con…
- Ichi – Fuji
- Ni – Taka
- San – Nasu(bi)
- Yon – Sen
- Go – Tabako
- …………..
e così via altri che però non si sa cosa siano o che posto occupino nell’elenco. Dopo i primi tre che abbiamo già visto, la lista dunque proseguirebbe al quarto posto con un Ventaglio e al quinto con del Tabacco; del resto della classifica purtroppo si sa ben poco, sia sul contenuto che sull’origine.
*** Se trovi gli articoli, le traduzioni e le recensioni di questo sito utili, per favore sostienilo con una donazione. Grazie! ***
Se volete potete distribuire liberamente questo testo, in maniera non commerciale e gratuitamente, conservandone l’integrità, comprese queste note, i nomi degli autori ed il link http://sakuramagazine.com